Questa non è una cosa che stabiliscono le banche di loro spontanea volontà ma si tratta dell’accordo Basilea 3.
L’accordo cosa!?!?
Gli accordi di Basilea sono un insieme di regole che gli istituti di credito sono obbligati a rispettare. Sono siglati all’interno del BIS, ovvero la banca dei regolamenti internazionali. Stiamo parlando della più importante organizzazione che regolamenta gli istituti bancari e la loro vigilanza.
Basilea 3, il terzo degli accordi. È stato approvato nel 2010 ed è entrato in vigore nel dicembre 2013, ragion per cui dal 2011 è sempre più faticoso avere accesso al credito e ai finanziamenti aziendali. La necessità di questi accordi è nata dalla crisi finanziaria del 2008, che è stata causata principalmente dalle banche. Stiamo parlando della crisi dei mutui subprime, consumatasi negli Stati Uniti.
Gli accordi Basilea 3 riguardano le garanzie sul capitale e sulla liquidità che sono due aspetti su cui hanno applicato le restrizioni al fine di rendere il sistema bancario più solido e capace di reagire ad eventuali shock finanziari.
Abbiamo appena visto che siamo arrivati a questo punto a seguito della crisi del 2008, ma per comprendere meglio la situazione dobbiamo fare dei passi indietro nel tempo per capire che alla fin fine era solo questione di tempo ma tutto ciò sarebbe arrivato.
Non ci dilungheremo molto, perché bisognerebbe fare un vero e proprio excursus degli ultimi settant’anni per comprendere veramente tutto, anche se è molto, molto, molto interessante.
Ad ogni modo ti consigliamo di acquistare, quando uscirà, il libro che stiamo scrivendo perché tratta l’argomento in maniera iper-dettagliata.
Devi sapere che i problemi con i finanziamenti aziendali, per la maggior parte delle aziende, nacquero con l’aumento della concorrenza negli anni.
La nascita continua di aziende portò a passare da uno scenario in cui i mercati erano vergini (nel secondo dopoguerra) ad uno super saturo (situazione odierna). Così, il bisogno crescente di competere per sopravvivere fece sì che tra aziende, clienti e fornitori iniziassero a nascere le dilazioni di pagamento nel tempo, come mezzo per farsi preferire ai concorrenti.
Purtroppo, noi italiani non siamo mai stati forti con il marketing perché, come dicevamo poc’anzi, arriviamo da una cultura imprenditoriale formatasi in un periodo in cui la concorrenza era quasi assente. Ma questa è una storia a parte di cui non parleremo in questo articolo (la troverai nel libro).
Fatto sta che con l’uso, sempre più diffuso, delle dilazioni di pagamento iniziò ad essere danneggiato il capitale circolante dell’azienda che in parole semplici è l’equilibrio finanziario dell’impresa nel breve termine.
Questo perché il fatto di farsi pagare a posteriori, nella maggior parte dei casi più tardi di quando si pagano i fornitori, crea un deficit di liquidità che ostacola la capacità di auto-finanziare la produzione.
Perciò le aziende passarono dal finanziarsi mediante il cash flow operativo, ovvero con i soldi incassati dalle vendite, al finanziarsi con il cash flow finanziario attraverso i prestiti e i finanziamenti aziendali, che coprivano i periodi di scoperto.
Gli istituti di credito fiutarono quest’occasione, e passarono dall’essere una semplice banca di risparmi a diventare finanziatori di aziende. Così, chiunque iniziò a sfruttare l’occasione di potersi finanziare attraverso il cash flow finanziario.
Questa situazione causò dei gravi danni all’economia delle aziende soprattutto per due motivi principali.
Da una parte, l’imprenditore vedendo i conti aziendali sempre pieni (grazie ai fidi, anticipi fatture, ecc.) non si preoccupava degli utili, della marginalità e della redditività in generale.
Il risultato fu che molte aziende si trasformarono in castelli di carte.
In quegli anni le banche concedevano soldi quasi a chiunque con estrema facilità, tanto che negli anni divenne un vero e proprio trend. Ben presto, però, tutti questi soldi prestati a cani e porci generarono una lunghissima serie di insoluti di pagamento.
Il punto di frattura del sistema avvenne proprio con la crisi finanziaria dei mutui subprime del 2008.
Da questo momento iniziò ad essere sempre più complesso ottenere prestiti e finanziamenti aziendali per coprire la liquidità.